
Cittadinanza Iure Sanguinis: errori nei documenti
- 15 Marzo 2025
- nicolò vallini vaccari
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ToggleCittadinanza Italiana iure sanguinis: gestione degli errori nei documenti
Il riconoscimento della cittadinanza italiana per discendenza, nota come iure Sanguinis, è un diritto per i discendenti di cittadini italiani emigrati all'estero. Di questo argomento abbiamo già parlato in vari articoli (vedi in basso la sezione "Potrebbe Interessarti"). Questo articolo vuole spiegare cosa accade e come si risolvono i casi in cui dai documenti degli avi emergano delle difformità anagrafiche o comunque degli errori nei documenti. Quando cioè, nel corso degli anni, gli ascendenti abbiano in parte modificato il proprio nome e cognome, cambiandolo nello stile del Paese di emigrazione (si pensi ai "Franco" che diventano "Franz" o ai "Paolo" che diventano "Paulo") o subendo, per errore di trascrizione anagrafica, la sostituzione di alcune lettere del nome e cognome.
Requisiti generali della richiesta di Cittadinanza iure sanguinis
Affinché un pronipote possa rivendicare la cittadinanza italiana, è necessaria la dimostrazione documentale della linea di discendenza dall'avo originario. La Circolare Ministeriale n. K.28.1 del 8 aprile 1991 stabilisce che il riconoscimento può avvenire solo con la ricostruzione chiara della genealogia. Pertanto, è essenziale fornire la documentazione atta a dimostrare questa discendenza. L'elenco della documentazione è disponibile in questo articolo (clicca per aprire): Cittadinanza italiana iure sanguinis.
La prova della discendenza e gli errori documentali
Nel corso del procedimento possono emergere delle divergenze nei nomi e nei cognomi. Secondo il Ministero e la giurisprudenza, però, ciò che conta realmente è il legame di parentela in linea retta con l’avo italiano emigrato. È infatti frequente che gli atti di stato civile, specialmente quelli emessi in paesi come Brasile e Argentina, presentino discrepanze dovute a barriere linguistiche. Tuttavia, questi errori non devono ostacolare il processo di riconoscimento.
Il Ministero di Grazia e Giustizia ha riconosciuto l’inutilità di correggere gli atti di stato civile formati all'estero, come evidenziato nella Circolare n. 56-6/420 del 5 gennaio 1952.
Tale posizione mira a evitare oneri economici gravosi per gli interessati e sottolinea che gli errori di grafia e le discordanze nei documenti non influiscono sull’accoglimento della richiesta di cittadinanza.
Errori nei documenti: cosa fare?
Quando si riscontrano incongruenze nei documenti, è fondamentale determinare la loro natura. Se si tratta di errori materiali, può essere utile procedere con le rettifiche presso le autorità straniere competenti, di modo da produrre documenti esatti. Non sempre però è possibile. In questi casi o quando le modifiche sono difficili da ottenere, come confermato dalla Circolare sopra richiamata, l'interessato può ricorrere al Giudice Ordinario Italiano che ha la capacità e il dovere di valutare le incongruenze negli atti di stato civile, utilizzando strumenti di indagine più ampi. Infatti, nonostante la presenza di alcune divergenze ed errori nei nomi e cognomi dei discendenti, ai fini dell'analisi della titolarità dello stato di cittadino italiano, ciò che rileva è il rapporto di parentela in linea retta tra l'avo italiano emigrato e i suoi discendenti. Eventuali errori di grafia nei nomi e cognomi dei discendenti risultano del tutto irrilevanti al fine dell'accoglimento della domanda, dovuti verosimilmente al fatto che gli ufficiali di stato civile stranieri non conoscevano la lingua italiana o non la conoscevano bene i discendenti degli emigranti, i quali a loro volta potevano non conoscere la lingua del nuovo Paese di emigrazione. C
Conclusione
In conclusione, il riconoscimento della cittadinanza italiana per discendenza è un processo complesso, ma con una preparazione adeguata e la documentazione corretta, è possibile superare le difficoltà legate agli errori negli atti di stato civile. Gli errori di forma non devono precludere l'accesso a questo diritto; è fondamentale presentare prove chiare della propria genealogia. Avvalersi di professionisti esperti in materia può facilitare notevolmente la gestione della richiesta di cittadinanza.
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