Come Cancellare un Protesto: Guida 2025

Come cancellare un Protesto: Guida 2025

Se hai scoperto di avere un protesto per un assegno o cambiale non pagate, potresti temere che questa segnalazione comprometta la tua reputazione creditizia e renda difficile ottenere finanziamenti, aprire conti correnti o accedere a servizi bancari.

Ed in effetti purtroppo è così.

Lo Studio Legale Vallini Vaccari ti può guidare passo passo sulle procedure per cancellare un protesto di assegno, spiegando documenti, tempi e modalità previste dalla legge.

Cos’è un Protesto quali sono i suoi effetti

Un protesto è l’atto formale con cui un pubblico ufficiale certifica il mancato pagamento di un assegno alla presentazione. Il documento riporta dati sul titolo, sul debitore e sul mancato pagamento. L'assegno protestato, quindi, è un assegno bancario o postale che, una volta presentato all'incasso, non è stato pagato per mancanza di provvista nel conto del debitore. Il protesto attesta questo mancato pagamento.

Pubblicazione nel Registro Informatico dei Protesti (RIP)

Dopo la levata del protesto, la notizia viene trasmessa alla Camera di Commercio competente e inserita nel Registro Informatico dei Protesti (RIP), una banca dati pubblica consultabile da chiunque. L’iscrizione dura 5 anni, dopodiché viene cancellata automaticamente. Tuttavia, come è facile intuire, cinque anni sono molti ed è alto il rischio di subire gravi ripercussioni durante questo periodo di tempo.

Principali conseguenze per il debitore

In caso di assegno o cambiale protestata, il debitore può subire gravi conseguenze, tra cui in particolare:

  • Danneggiamento del merito creditizio: banche e fornitori possono negare affidamenti o richiedere pagamenti anticipati.

  • Segnalazioni nelle banche dati: incluso il Registro Protesti e la Centrale d’Allarme Interbancaria (CAI).

  • Limitazioni legali sull’emissione di assegni: possibili interdizioni temporanee e sanzioni amministrative.

Perché è importante cancellare un Protesto

Rimuovere un protesto consente di:

  • Ripristinare la reputazione finanziaria

  • Riattivare rapporti con banche e fornitori

  • Accedere a mutui, finanziamenti e servizi bancari

  • Evitare blocchi amministrativi derivanti da iscrizioni CAI

Procedure di cancellazione del Protesto: tabella riassuntiva

La normativa italiana prevede diverse modalità per rimuovere un protesto.

La tabella seguente riassume i principali tipi di cancellazione, i requisiti, i soggetti a cui rivolgersi e i tempi previsti:

Tipo di cancellazione Requisiti Ufficio competente Tempistiche
Pagamento entro 12 mesi (cancellazione “ordinaria”) (solo per cambiali) - Titolo di credito pagato integralmente entro 12 mesi dal protesto (interessi, spese, eventuale esecuzione).
- Titoli equiparati al pagamento: remissione del debito da parte del creditore o accordo di ristrutturazione ex art. 182-bis L. Fall., entro 12 mesi.
- Presidente della Camera di Commercio competente (Ufficio Protesti): istanza in bollo con originale del titolo protestato, atto di protesto e quietanza.
- In caso di rifiuto o mancata risposta entro 20 giorni: ricorso al Giudice di Pace.
- Provvedimento entro 20 giorni; se accolto, cancellazione entro 5 giorni.
- In caso di diniego, opposizione giudiziale entro 30 giorni.
Pagamento di assegno entro 12 mesi (non dà luogo a cancellazione) - Assegno protestato pagato successivamente.
- La legge non consente cancellazione per il solo pagamento entro 12 mesi (Corte Costituzionale, sent. 70/2003).
- Non è prevista istanza di cancellazione immediata.
- Possibile richiedere annotazione dell’avvenuto pagamento alla Camera di Commercio.
- Pagamento entro 60 giorni evita sanzioni amministrative (iscrizione CAI e interdizione).
- Annotazione nel Registro che segnala il pagamento, il protesto resta visibile fino a riabilitazione o scadenza 5 anni.
- Pagamento entro 60 giorni evita interdizione; oltre 60 giorni scatta interdizione 6 mesi.
Riabilitazione del protestato (assegni o cambiali pagati oltre 12 mesi) - Trascorso almeno 1 anno dal protesto.
- Obbligazione pagata integralmente.
- Nessun nuovo protesto negli ultimi 12 mesi.
- Possibile includere più protesti degli ultimi 3 anni rispettando le condizioni.
- Presidente del Tribunale: ricorso ex art. 17 L.108/1996 con documenti (quietanze, titoli, visura protesti).
- Alternativa: notaio autorizzato (atto notarile di riabilitazione).
- Decreto o atto notarile pubblicato nel Bollettino Ufficiale dei Protesti.
- Presentando copia alla Camera di Commercio, cancellazione dal Registro entro 20 giorni.
- Effetti giuridici definitivi, salvo revoca in caso di impugnazione.
Cancellazione per protesto illegittimo o erroneo - Protesto levato per errore o irregolarità formale (es. omonimia, firma falsa, pagamento già eseguito).
- Necessaria prova documentale rigorosa dell’illegittimità.
- Presidente della Camera di Commercio: istanza con documentazione probatoria.
- In caso di rifiuto o mancata decisione entro 20 giorni: ricorso al Giudice di Pace.
- Provvedimento dirigenziale Camera di Commercio: cancellazione immediata se istanza accolta.
- In giudizio: il GdP può ordinare la cancellazione notificata alla Camera di Commercio.
- Possibile provvedimento urgente ex art. 700 c.p.c. in caso di grave pregiudizio.
Cancellazione d’ufficio (dopo 5 anni) - Decorsi 5 anni dalla data di iscrizione del protesto.
- Nessuna azione richiesta dal debitore; cancellazione automatica.
- Camera di Commercio competente: elimina automaticamente i dati dal Registro al termine dei 5 anni. - Eliminazione automatica dei dati dal Registro Protesti.
- Non riabilita il debitore agli effetti di legge se il debito non è pagato.
- Non rimuove eventuali dati da banche dati private o valutazioni di credito pregresse.

Documenti necessari

A seconda della procedura scelta, potrebbero servire:

  • Quietanza di pagamento dell’assegno

  • Ricorso o istanza notarile/giudiziale

  • Certificati di assenza di altri protesti

  • Documentazione comprovante errori o illegittimità del protesto

Contatta lo Studio Legale Vallini Vaccari

Un protesto per assegno può avere gravi ripercussioni sulla reputazione finanziaria, ma la legge offre strumenti per eliminarlo legalmente.

Lo Studio Legale Vallini Vaccari ti assiste in tutte le fasi: dall’analisi dei documenti alla presentazione dell’istanza, fino alla cancellazione definitiva dal Registro.

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